La nazionale statunitense femminile ha vinto l'oro olimpico nella finale che si è tenuta al Parco dei Principi di Parigi. La vittoria segna la settima medaglia olimpica (e il quinto oro) per la squadra, che è arrivata sul podio in ogni edizione dei Giochi tranne una da quando il calcio femminile ha debuttato alle Olimpiadi nel 1996.
Il gol di Mallory Swanson al 57° minuto ha regalato alle americane la vittoria per 1-0.
La head coach Emma Hayes, che ha allenato per molti anni il Chelsea FC, ha messo insieme una formazione di 18 giocatrici giovani e talentuose sapendo che avevano la forza, le qualità e la passione per vincere come squadra.
A distinguersi nel Team USA, e per la prima volta alle Olimpiadi, c'era Naomi Girma, Difensora dell'Anno della National Women’s Soccer League nel 2022 e 2023, nonché Calciatrice Statunitense dell'Anno nel 2023.
La vincitrice della Scarpa d'Oro NWSL dell'anno scorso e attaccante delle Portland Thorns Sophia Smith, anche lei al suo debutto olimpico, ha giocato insieme all'attaccante Crystal Dunn (terza volta ai Giochi per lei), alla centrocampista Rose Lavelle e all'attaccante Mallory Swanson. "Da bambina, qualunque cosa facessi per me non aveva senso se non la facevo per vincere", Smith ha detto a Nike all'inizio di quest'anno. "L'unica vittoria è vincere una medaglia d'oro."
Nike si impegna a sostenere la crescita dello sport femminile, il che inizia col dare ascolto alla voce delle atlete. La scorsa primavera, Nike ha presentato la campagna "What The Football", con protagoniste calciatrici da ogni angolo del pianeta che stanno ispirando il mondo intero grazie al potere dello sport, e tra le quali figurano Sophia e la stella australiana Sam Kerr.
Negli ultimi tre anni, Nike ha sottolineato il suo impegno a dare ascolto alla voce delle atlete e a mettersi al loro servizio in maniera più olistica attraverso il suo Athlete Think Tank. Ora, per la prima volta, l'ultimissimo gruppo include anche le coach ai massimi livelli dello sport, tra cui coach Hayes. L'aggiunta di coach riflette questa intuizione chiave dei precedenti gruppi Athlete Think Tank: per sostenere ogni atleta, è necessario sostenere anche ogni coach, ascoltarne i suggerimenti e soddisfarne le esigenze esclusive.